sabato 9 ottobre 2010

Le pietre bianche e le pietre nere



Siccome fu domandato al signor Keuner cosa bisognava intendere precisamente per "rovesciamento di prospettiva", egli raccontò l'aneddoto seguente. Due fratelli molto attaccati l'uno all'altro avevano una curiosa mania. Indicavano con una pietra gli avvenimenti della giornata, una pietra bianca per gli avvenimenti felici, una pietra nera per gli istanti di infelicità e i dispiaceri. Ora, venuta la sera, quando confrontavano il contenuto dei loro orci, uno trovava soltanto pietre bianche, l'altro solo pietre nere. Incuriositi da una tale costanza nel modo di vivere così diversamente la stessa sorte, si recarono di comune accordo a chiedere consiglio presso un uomo rinomato per la saggezza delle sue parole."Non parlate abbastanza fra di voi" disse il saggio " ciascuno motivi le ragioni della sua scelta. Ne cerchi le cause". E così fecero da quel momento. Come constatarono rapidamente, il primo restava fedele alle pietre bianche e il secondo alle pietre nere, ma nell'uno come nell'altro orcio il numero delle pietre era diminuito. Invece di una trentina, se ne contavano ancora pressapoco sette od otto. Era passato poco tempo quando il saggio vide tornare i due fratelli. I loro tratti denotavano una grande tristezza. " Or non è molto "disse l'uno" il mio orcio si riempiva di sassolini color della notte, la disperazione era costantemente dentro di me, e io ero ridotto, lo confesso, a vivere per inerzia. Ora vi depongo raramente più di otto pietre, ma quel che rappresentano questi otto segni di miseria mi è a tal punto intollerabile che ormai io non posso più vivere in un simile stato" E l'altro: " quanto a me, io ammucchiavo ogni giorno pietre bianche. Oggi ne conto solamente sette od otto; ma queste mi affascinano talmente che non riesco a evocare quei felici istanti senza desiderare immediatamente di riviverli più intensamente, e, per dirla tutta, in eterno". Il saggio ascoltandoli sorrideva. "Allora va tutto bene, le cose stanno prendendo forma. Perseverate. E del caso ponetevi questa domanda: perchè il gioco dell'orcio e delle pietre ci appassiona talmente?". Quando i due fratelli incontrarono nuovamente il saggio fu per dichiarargli: "Ci siamo posti la domanda, ma senza risposta. Allora l'abbiamo posta a tutto il villaggio. Vedi l'animazione che vi regna. La sera accoccolate davanti alla loro casa, famiglie intere discutono di pietre bianche e di pietre nere. Solo i capi e i notabili si tengono in disparte. Nera o bianca, una pietra è una pietra e tutte si equivalgono, dicono, e se ne burlano". Il vecchio non nascondeva la sua contentezza. "La cosa segue il suo corso come previsto. Non preoccupatevi. Ben presto la domanda non si porrà più; essa è divenuta senza importanza, e forse un giorno dubiterete di esservela posta". Poco dopo, le previsioni del vecchio trovarono conferma nella maniera seguente: una grande gioia si era impadronita della gente del villaggio; all'alba di una notte di agitazione, il sole illuminò, conficcate sui pali appuntiti di una palizzata, le teste dei notabili e dei capi tagliate di fresco.-

(da il trattato di saper vivere ad uso delle giovani generazioni (Raul Vaneigem) - seconda parte - Il rovesciamento di prospettiva - cap. XIX)