domenica 5 dicembre 2010

Salvate il soldato Assange di Barbara Spinelli (da Il fatto)





un commento di sergio Ghirardi all'articolo di Barbara Spinelli





Assange è un pericolo maggiore per la società dello spettacolo non perché denunci segreti che non sono tali ma perché rende pubblico il ridicolo cinico del potere, la sua mancanza di giustificazione di fronte ai suoi sudditi.

Di fronte alla foto di pseudo re che tutti sanno nudi ma che appaiono sempre vestiti dell’ermellino sintetico di una propaganda messa in scena senza interruzione, l’ipnosi collettiva potrebbe finir per saltare e il laboratorio di Pavlov della vita quotidiana vedersi sfuggire di mano i suoi cani produttori e consumatori di una miserabile sopravvivenza.

Che siano i servitori più ridicoli a denunciare l’australiano con più foga – tipo l’arlecchina Palin e il pantalone Frattini – ne è un’ulteriore riprova.

Tutto un mondo di specialisti, giornalisti, commentatori e altri ruoli imbedded della democrazia spettacolare con cui il totalitarismo economicista domina il mondo, non può sopportare che le notizie occultate dalla loro notorietà siano rese di dominio pubblico, rischiando così di diventare vere informazioni. Il pubblico deve restare privatizzato anche nella sua opinione per rendere definitiva l’appropriazione privativa del reale da parte dei suoi speculatori ideologici.

Neanch’io so chi sia Assange, non più di quanto chi sia Bin Laden. So però che cosa sia lo spettacolo di una società dello sfruttamento e dell’alienazione.

Rifiutare il ricatto terroristico di un terrorismo ora creato dal nulla, ora sostenuto e manipolato nei suoi misfatti ideologici, nichilisti e mondani, è fondamentale per chi voglia rimettere al centro della questione sociale i diritti dell’essere umano contro gli pseudo diritti dell’uomo asservito al potere multinazionale del denaro, dello Stato e del mercato. E non siamo mica pochi, tra uomini e donne, in questo mondo artificiale, a volersi ribellare alla catastrofe planetaria che avanza.

Salvare il soldato Assange vuol dire cominciare ad affermarsi come i disertori coscienti di tutte le guerre.

sergio ghirardi