mercoledì 6 aprile 2011

J’accuse, nel nome della rivoluzione sociale!


FUKUSHIMA E L’INIZIO DELLA FINE DEL CAPITALISMO NELL’OBSOLESCENZA DELL’UOMO

Interrompete un momento l’ergoterapia quotidiana che si aggiunge al benessere di paccotiglia elemosinato ai domestici dell’economicismo.

Lasciate stare per un secondo il tempo-denaro, il lavoro, il salario, la povertà, la ricchezza, la riuscita, il fallimento, il progresso e la democrazia oclocratica.

La nuova barbarie è arrivata. Dobbiamo renderci conto che siamo in una tragedia immane di cui non sono affatto prevedibili i limiti mentre tutto il resto continua come se niente fosse o quasi.

Durante Fukushima stiamo già sopravvivendo su un altro pianeta e il seguito incombe, annunciato nell’aria e negli oceani da milioni di dosi radioattive variamente attive per giorni, mesi, anni o millenni.

Il Giappone è ormai diventato un lazzaretto e il resto del mondo aspetta di sapere, impotente, fin dove e con quale gravità la peste nucleare si prepara a colpire. Perché è certo che sta già operando.

Se ci sarà un dopo Fukushima, non potrà essere nucleare e tantomeno capitalista. Ogni azione in questo senso potrà ormai appoggiarsi semplicemente sul basilare diritto dell’uomo alla sopravvivenza che implica la chiusura immediata di tutte le centrali nucleari come primo passo verso la fine di un’economia politica il cui cinismo è sprofondato nella follia.

I crimini contro l’umanità del nucleare civile non potranno passare senza una denuncia delle immense responsabilità in gioco, documentabili e visibili, affinché la follia nuclearista sia messa definitivamente in condizione di non nuocere.

Scienziati, politici, affaristi, mafiosi e utili idioti, tutti i servitori volontari dovranno rendere conto dinanzi al tribunale della storia.

Basta col terrorismo produttivista ! Il terrorismo degli affari impone la rivoluzione sociale. Irradiati di tutti i paesi unitevi!

Sergio Ghirardi