domenica 24 luglio 2011

Per non morire idioti



Questo articolo è apparso in giapponese sul sito Internet Gendai Business e proviene originariamente dal settimanale FRIDAY pubblicato dall’editore giapponese Kodansha.

L’articolo è seguito da un comunicato del 20 luglio del NHK World che conferma, 12 giorni dopo, che il sistema di riciclaggio dell’acqua di raffreddamento non funziona correttamente.

L’‘ho rapidamente e sommariamente tradotto in italiano perché non si commetta l’errore di addormentarsi sugli allori del referendum.

Più che mai, irradiati di tutti i paesi uniamoci.

Sergio Ghirardi


Fukushima dopo il"Melt-through", il "Melt-out" il corium attacca le falde freatiche


Studiando l’aspetto del sottosuolo della centrale di Fukushima Dai-ichi, gli specialisti hanno fatto una scoperta terrificante: il sistema di raffreddamento funziona molto peggio di quanto si sperava e il futuro del combustibile fuso resta incerto.

Tepco, tuttavia, si dà da fare per rimettere in funzione il sistema di raffreddamento dei reattori della centrale di Fukushima Dai-ichi.

Lavoro al suolo nell’unità 1


All’apertura dell’incontro organizzato dalla Tepco e dal governo il 27 giugno, il responsabile M. Takeshi Hosono ha dichiarato che ci si avvicina alla stabilizzazione del circuito di raffreddamento e che un gran passo avanti è stato fatto. Il sistema bloccatosi il 18 giugno era stato rimesso in marcia nel pomeriggio alle 16 h 20.

Tuttavia, al momento della conclusione di questa conferenza, Mr Junichi Matsumoto della Tepco ha messo fine all’euforia dichiarando, con gli occhi bassi, che doveva comunicare altre informazioni: « L’acqua che sfugge dalle guarnizioni ha provocato l’arresto del sistema di raffreddamento alle 6 meno 5 del pomeriggio.»

Misurazione del dosaggio delle radiazioni su un’automobile del sito: 94 µSv/h


Il ripristino della circolazione dell’acqua di rafreddamento ha funzionato soltanto 90 minuti. Il sistema è di nuovo incapace di funzionare. Ha ripreso a funzionare soltanto il 28 giugno, ma chissa quando la sua stabilità sara restaurata.

Il fatto che questo sistema sia stato messo in funzione frettolosamente fa temere degli incidenti imprevedibili, come una replica. Questo sistema di raffreddamento riposa su 4 km di canalizzazioni dove circola una grande quantità di acqua contaminata dal magma fuso di combustibile ad alta temperatura.

In caso di un forte terremoto, le canalizzazioni subirebbero dei danni, i bulloni si sviterebbero e del materiale radioattivo si rovescerebbe nell’ambiente (M. Jun Sakurai tecnico specializzato).

Secondo le indicazioni di M. Sakurai, è assolutamente possibile che una catastrofe imprévedibile si verifichi di nuovo prima della stabilizzazione del sistema di raffreddamento.

La situazione sarebbe allarmante. Un’atroce realtà inimmaginabile ma che potrebbe verificarsi nella profondità del sottosuolo di Fukushima.

Con l’intervento dei sistemi per dissalare l’acqua, separare olio e acqua, purificare l’acqua e innescare un altro sistema di eliminazione del cesio, l’acqua leggermente decontaminata dalla sua radioattività è riutilizzata per il raffreddamento. Secondo un rapporto dell’AIEA pubblicato il 7 giugno, il governo ha riconosciuto la possibilità di fessure nelle vasche dei reattori 1e 3.

Il combustibile fuso dei reattori (melt-down) fuoriesce dalle vasche di pressurizzazione e s’infiltra nell’ambiente (melt-through).



Secondo Monsieur Hiroaki Koide dell’Università di Kyoto, la situazione della centrale di Fukushima é disperata : « Penso che il corium, miscela fusa a base di uranio, abbia danneggiato il fondo delle vasche infiltrandosi attraverso il cemento e diffondensosi nel terreno. Il combustibile del cuore dei reattori non fonde a meno di 2800 gradi (la radioattività impedisce di misurare la temperatura attuale).

Ci sono circa cento tonnellate di corium. Le vasche di pressurizzazione e i metalli utilizzati per il recinto della costruzione fondono a 1500 gradi. È dunque probabile che il corium sia caduto in fondo alle vasche, che una parte abbia attaccato il suolo e un’altra parte si sia mescolata con l’acqua contaminata, provocando la fusione dei muri.»

Il combustibile fuoriesce dai reattori e diffonde una forte radioattività nell’ambiente.

M. Koide qualifica questa situazione catastrofica di « melt-out ».

Se il corium attacca le falde freatiche, per quanto si raffreddi non s’impedirà alla radioattività di diffondersi. Bisogna fermare questa infiltrazione sotteranea per non contaminare l’oceano. Non sarebbe il caso di costruire un recinto sotterraneo attorno alla centrale? Ciò proteggerebbe le falde freatiche dal corium e dai suoli contaminati.

Se si considera la struttura della centrale è molto probabile che si sia ormai entrati nella fase

“melt out”. Ecco le spiegazioni fornite da M. Masashi Goto, ex-tecnico nucleare di Toshiba :

« Lo spessore delle pareti delle vasche di pressurizzazione è di una decina di centimetri, ma i recinti di confinamento non superano i trenta millimetri di spessore. La pressione delle vasche è calcolata per sopportare una pressione di 70 unità ma la pressione esteriore non può andare oltre il livello 4. Se dovesse fuoriuscire del combustibile al punto da far fondere la vasca di pressurizzazione, il recinto di confinamento non resisterebbe. E neppure l’edificio esteriore e i muri in cemento del sottosuolo.

Come è stato detto prima, niente è stato predisposto in caso di fusione di un reattore né per quanto riguarda i recinti né per le vasche. Era un fallimento sicuro fin dal principio. Per questo bisogna prevedere delle misure per quando si entrerà nella fase « melt down » poiché è solo questione di tempo che il corium fuoriesca dalle vasche, perfori il recinto esteriore e s’infiltri nel sottosuolo della centrale.»

In seguito alla fase di “melt-out”, delle particelle radioattive terribilmente pericolose sono disperse. Vi si trova dello iodio il cui periodo di contaminazione è di otto giorni, proveniente dall’acqua contaminata che arriva dal sottosuolo degli edifici e che risale alla superficie della terra, ma c’è anche del cesio la cui pericolosità dura due anni; queste paticelle radioattive assai leggere s’accumulano alla superficie dell’acqua. Tra le particelle che s’infiltrano nel suolo c’è invece lo stronzio il cui tenore mette 29 anni per diminuire di metà e il plutonio che metterà 24000 anni. Inoltre, il plutonio può restare nel corpo umano 50 anni causando gravi danni. Secondo M. Takeda, anziano specialista del nucleare dell’istituto di ricerca dell’università di Chubu, « I suoi effetti sono disastrosi ».

Sotto il sole cocente, degli uomini lavorano con tute di protezione rinforzate con nastro adesivo. A causa del calore intensificatosi dopo giugno, parecchi hanno già sofferto di ipertermia.


Il plutonio che si deposita facilmente nell’acqua è una sostanza radioattiva relativamente pesante. Se il combustibile si è infiltrato nelle acque sotterranee sono allora i fiumi, i laghi, il mare e tutto quel che viene a contatto con le falde freatiche che viene contaminato. Per di più, il livello di radioattività è talmente alto che l’uomo non può avvicinarsi per fare un rapporto della situazione.


La costruzione di un recinto di protezione

Tepco conosce il livello attuale d’infiltrazione del combustibile ? Certo, Tepco ha constatato la fase del « melt-out » senza, però, essere persuasivo nelle sue spiegazioni.

Secondo alcune analisi il combustibile del reattore numero 1 sarebbe caduto in fondo alla vasca.

Attualmente il raffreddamento di questo reattore è stabilizzato grazie alle iniezioni d’acqua, limitando così a partire da adesso l’eventualità di forti emanazioni radioattive. Per i reattori 2 e 3 analisi analoghe sono in corso ma lo stato del reattore è sconosciuto. Alla questione se le vasche siano perforate o no, Tepco risponde che non essendo ancora terminata l’investigazione, i risultati saranno comunicati in seguito (Servizio stampa di Tepco).

Mente l’attenzione si focalizza sulla « stabilizzazione del raffreddamento dei reattori », le possibilità di “melt through” e di “melt out” sono appena evocate col pretesto che l’inchiesta segue il suo corso. D’altro lato, però, Tepco sta preparando la costruzione di un recinto di protezione in profondità.

« I piani sono in corso di elaborazione. Tepco prevede di costruire un recinto per proteggere le falde freatiche dalle infiltrazioni contaminate » (Servizio stampa della Tepco).

Si ritorna all’evocazione di M. Koide: « Non è forse meglio prevedere di costruire un recinto sotterraneo attorno alla centrale? ». Riguardo alla peggiore delle situazioni che potrebbero arrivare, Tepco non si pronuncia ma non sta forse prevedendo un « melt out » quando comincia a prendere delle misure per evitarlo?

Un lavoratore della centrale rivela che da giugno il lavoro a Tepco è diventato problematico.

Sullo schermo dello stadio di Fukushima, si comunicavano quotidianamente delle informazioni sulla centrale, mentre di recente non ne è più apparsa alcuna. Secondo il padrone di una compagnia madre che lavora sulla centrale manca l’essenziale.

Tepco, che vieta formalmente l’ingresso alla centrale perché troppo pericoloso, non dice niente di più. Gli operai sospettano che « Tepco stia preparando qualche tiro mancino ».

Sotto la centrale nella quale l’uomo non può penetrare è possibile che si preparino degli avvenimenti senza precedenti per l’umanità.

Nota :
Per vedere le altre foto del reportage, rivolgersi a"Voir Fukushima (15)"