lunedì 9 gennaio 2012

Le dieci strategie per la manipolazione di massa



Vi ho tradotto questo breve articolo tratto dalla rivista francese on line “Réchauffer la Banquise”.

Buona lettura                               Sergio Ghirardi


Le dieci strategie per la manipolazione di massa

ARTICOLO DI NOAM CHOMSKY TRASMESSO DA JEAN-FRANÇOIS DIRRINGER. MARTEDI 3 GENNAIO 2012
 
1/ La strategia della distrazione
Elemento primordiale del controllo sociale, la strategia della diversione consiste nello sviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, tramite un diluvio continuo di distrazioni e d’informazioni insignificanti. La strategia della diversione è ugualmente indispensabile per impedre al pubblico di interessarsi alle conoscenze essenziali negli ambiti della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. « Mantenere l’attenzione del pubblico distratta, lontano dagli effettivi problemi sociali, accattivata da temi senza reale importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato senza alcun tempo per pensare; di ritorno alla fattoria con gli altri animali ».  (Estratto da « Armi silenziose per guerre tranquille »)
2/ Creare dei problemi per poi offrire delle soluzioni
Questo metodo è chiamato anche « problema-reazione-soluzione ». Si crea prima di tutto un problema, una « situazione » prevista per suscitare una certa reazione del pubblico, affinché sia egli stesso pronto a domandare misure che gli si vogliono far accettare. Per esempio: lasciare che si sviluppi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi affinché il pubblico domandi leggi di sicurezza a detrimento della libertà. O ancora: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario il regresso dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3/ La strategia della degradazione
Perf are accettare una misura inaccettabile, basta applicarla progressivamente, in scala degradante su una durata di dieci anni. In tal modo sono state imposte durante gli anni ottanta e novanta delle condizioni socio-economiche completamente nuove (il neoliberalismo). Disoccupazione massiccia, precarietà, flessibilità, delocalizzazioni, salari che non garantiscono più un reddito decente sono tutti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati adottati brutalmente.
4/ La strategia del differimento
Un altro modo di afre accettare una decisione impopolare consiste nel presentarla come « dolorosa ma necessaria », ottenendo l’accordo del pubblico nel presente per un’applicazione nel futuro. Accettare un sacrificio futuro è sempre più facile che accettarne uno nel presente. Innanzitutto perché lo sforzo non va fornito immediatamente. In secondo luogo perché il pubblico ha sempre tendenza a sperare ingenuamente che « domani tutto andrà meglio » e che il sacrificio richiesto potrà essere evitato. Infine ciò lascia del tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento accettandolo con rassegnazione al momento venuto.


5/ Rivolgersi al pubblico come a un bambino piccolo
La maggior parte delle pubblicità destinate al grande pubblico utilizzano un discorso, degli argomenti, dei personaggi e un tono particolarmente infantilizzanti, spesso prossimi al demenziale, come se lo spettatore fosse un bambino piccolo o un malato di mente. Più si cercherà di ingannare lo spettatore più si adotterà un tono infantilizzante. Perché ? « Se ci si rivolge a una persona come se avesse 12 anni, essa avrà, allora, per suggestione, con qualche probabilità, una risposta o una reazione altrettanto acritica che una persona di 12 anni ». (Estratto da: « Armi silenziose per guerre tranquille »).
6/ Fare appello all’emozione piuttosto che alla riflessione
Fare appello all’emozione è una tecnica classica per cortocircuitare l’analisi razionale e dunque il senso critico dell’individuo. Inoltre l’utilizzazione del registro emotivo permette di aprire la porta all’inconscio per impiantarvi delle idee, dei desideri, delle paure, delle pulsioni o dei comportamenti…
7/ Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella stupidità
Fare in modo che il pubblico sia incapace di capire le tecniche e i metodi utilizzati per il suo controlloe la sua schiavitù: « La qualità dell’éducazione data alle classi inferiori deve essere la più povera in modo che il fossato dell’ignoranza che isola le classi inferiori dalle superiori sia e resti incomprensibile per le classi inferiori.   (Estratto da: « Armi silenziose per guerre tranquille »).
8/ Incoraggiare il pubblico a compiacersi nella mediocrità
Incoraggiare il pubblico a trovare « cool » il fatto di essere stupidi volgari e incolti…
9/ Sostituire la rivolta con il senso di colpa
Far credere all’individuo che è il solo responsabile dei suoi mali, per colpa della scarsità della sua intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così anziché rivoltarsi contro il sistema economico, l’individuo si autosvaluta e  si colpevolizza con il risultato di uno stato depressivo tra i cui effetti c’è l’inibizione all’azione. E senza azione niente rivoluzione !
10/ Conoscere gli individui meglio di quanto essi stessi si conoscono
Nel corso degli ultimi 50 anni, i progressi folgoranti della scienza hanno scavato un fossato crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle detenute e utilizzate dalle élites dirigenti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicobiologia applicata, il sistema è arrivato a una conoscenza avanzata dell’essere umano sia fisicamente che psicologicamente. Il sistema è arrivato a conoscere l’individuo medio meglio di quanto egli stesso si conosca. Ciò significa che nella maggior parte dei casi, il sistema detiene un controllo e un potere più grande sugli individui che gli individui stessi.
Noam Chomsky