giovedì 10 maggio 2012

NON COLLABORIAMO PIU'


 


commento l'articolo qui sotto in cui si dicono  cose anche vere..... ma non condivido le conclusioni e forse anche meno le intenzioni: credo che alimentare l'idea di golpe pilotato sia già un modo di farlo avverare.
Siamo circondati da vari tipi di fanatici che purtroppo ancora ragionano di violenza militare.
Abbiamo polizie pronte e allenate a caricare le piazze delle rivolte
Non conviene dare quasi per scontate simili eventualità  perché la irresponsabilità di pochi può perdere noi tutti
Hiroshima e Fukushima sono li a dimostrare che l'umanità può cadere facilmente vittima della violenza cieca 
Ed e' noto quanto cieca possa essere l'obbedienza del boia
Non voglio che i nostri giovani figli vengano ammazzati nelle piazze in nome di qualche pseudo rivoluzione arancione promossa dalla CIA come  sta succedendo in troppi luoghi nel mondo
Dobbiamo riprenderci con fermezza il potere sulle nostre vite a cominciare dalla libertà di rifiutare ogni forma di attacco violento ai cittadini da parte dello stato 
Ricordiamoci che nemmeno il carcere funziona senza la collaborazione dei prigionieri 
Gandhi disse: potranno avere il nostro cadavere ma non la nostra obbedienza.... E vinse scegliendo in modo unilaterale la non-violenza che certo lui non confondeva con la vigliaccheria
Prepariamoci ad essere coraggiosi ma non cadiamo nelle trappole che il potere ha sempre pronte Sappiamo quanto gli stati abbiano sempre dimostrato la loro brutalità senza remore
Quindi la salvezza sta nel non accettare mai uno scontro frontale o simmetrico
Lo Stato non e' più niente...    Noi possiamo essere tutto!
Organizziamoci una vita dignitosa dirottando tutte le energie verso noi stessi e  

lasciamo morire il sistema "di fame e di sete" ovvero 
NON COLLABORIAMO PIU'
con loro 
Costruiamoci una comunità nuova fatta dalle stesse persone innocenti con cui condividiamo la vita ogni giorno e che non vogliono diventare né vittime n'è carnefici... pretendiamo insieme libertà e dignità per tutti ...  con intransigenza 
Forse ci sarà qualche ammaccatura in serbo per qualcuno, ma dobbiamo fare in modo che sia leggera e dobbiamo prestarci  soccorso l'un  l'altro perché c'è bisogno di tutti
Non c'è niente di più bello di un carcere che brucia... ma a patto che prima tutti siano scappati fuori !

  gilda c.

 

ITALIA, “COLPO DI STATO PILOTATO” PER SOFFOCARE I CITTADINI



http://www.meteoservice.it/forum/showthread.php?24989-ITALIA-%E2%80%9CCOLPO-DI-STATO-PILOTATO%E2%80%9D-PER-SOFFOCARE-I-CITTADINI


Lo stato viola le sue leggi? l’oppressione è totale? la sovranità non appartiene più al popolo? Se questi sono i cardini sui quali poggia oggi la Repubblica Italiana – così come alcuni osservatori segnalano e diverse iniziative legali (illustrate anche su L’Indipendenza) fanno intendere -, allora significa che viviamo in un paese che non è più democratico. Quando lo stato e le sue istituzioni legittimamente elette violano le leggi che si sono dati, il popolo dovrebbe poter esercitare il diritto di denunciare il “crimine contro l’umanità” davanti la comunità internazionale. Fino ad oggi, nessuno ha mai esercitato tale diritto, e in assenza di tale denuncia le istituzioni internazionali, garanti del rispetto democratico, non hanno alcuna possibilità di intervento. Tuttavia anche se vi fosse tale volontà, va ricordato cosa fecero le istituzioni Europee e la comunità internazional, all’indomani delle elezioni democratiche avvenute in Austria nel 2000. Gli Austriaci elessero un governo “nero blue” con la partecipazione della destra di Joerg Haider, e il giorno dopo l’Unione Europea denunciò l’Austria per aver eletto un governo non democratico. Come sappiamo, quella storia finì con le sanzioni comminate all’Austria, e il primo a richiederle fu il presidente americano Bill Clinton. Furono nominati quattro saggi per dirimere il “caso Austria” e gli stessi, qualche mese dopo, stabilirono la democraticità del governo Austriaco.
In Italia il capo dello Stato ha dapprima nominato il professor Monti Senatore a vita e successivamente lo ha incaricato di formare il nuovo governo. Se è sufficiente la nomina arbitraria di una o più persone a Senatore a vita per far valere il titolo di legittimità necessario a ricoprire l’incarico di Presidente del Consiglio e membri di governo senza che questi siano stati eletti democraticamente, allora vien da chiedersi se la sovranità appartiene ancora al popolo. Bisognerebbe anche chiedersi perché l’Europa e lo stesso presidente americano siano rimasti in un preoccupante e assordante silenzio, e se tale silenzio non sia invece funzionale a non destabilizzare la già precaria costituzione dell’Europa politica. In qualsiasi paese democraticamente evoluto si sarebbe invocato il reato di “artifizio e raggiro”, in Italia invece i partiti, per non delegittimarsi a vicenda, continuano a sorvolare sui soprusi. Gli aspetti più rilevanti di una situazione ormai fuori controllo sono da una parte la messa in atto di un comune agire politico illegittimo – vessatorio della legislazione, e dall’altra il paventare sistematicamente un rischio di fallimento dello Stato. Sembrano atti finalizzati a giustificare l’aumento della pressione fiscale, invece lentamente si stanno tramutando in qualcosa di ben diverso, ovvero stanno divenendo, sia dal punto di vista legislativo che economico, una vera e propria oppressione, che oltre ad essere fiscale è anche legislativa.
La crisi economica ha denudato tutti i limiti dello stato centrale Italiano e insieme all’irresponsabilità della politica nel pensare di poter sanare una situazione, che oggi sanabile non lo è più, ha condotta a una sorta di punto di non ritorno. Capire che bisognava procedere allo smantellamento di questo Stato unitario non era poi così difficile, come non era difficile immaginare che, proseguendo imperterriti, si sarebbero scavati la fossa con le loro mani. Invece, incuranti che ciò potesse veramente accadere, hanno preferito lasciare che accadesse.
Personalmente ho l’impressione che sia già in corso un colpo di stato strisciante e pilotato, il cui intento è quello di giustificare il mantenimento dell’unità e la centralità, oggi seriamente minacciato dalle insofferenze dei cittadini. La crisi economica ha preso il sopravvento su quella politica, ma nonostante ciò i partiti, invece di riformarsi veramente e riappropriarsi del primato che gli spetta, trovano ancora il coraggio e la spudoratezza di soffocare le istanze dei cittadini.