martedì 25 settembre 2012

IRRADIATE DI TUTTO IL MONDO UNITEVI!


immagine dal sito del settimanale tedesco Der Spiegel


Nonostante il traduttore sia un maschio (Sergio Ghirardi) e in Italia il nucleare sia stato bandito da due referendum successivi, ecco la traduzione anche in italiano (esiste già in molti altri idiomi di paesi nuclearizzati, ndt) dell’appello delle donne per l’arresto immediato del ricorso all’energia atomica lanciato nei mesi scorsi sul sito francofono http://www.fairea.fr.
Siccome il sito FAIREA non intende centralizzare le firme delle donne di tutto il pianeta, la diffusione di questa traduzione è fatta nell’intento di incitare anche delle donne di lingua non francofona a lanciare iniziative simili.
Chi volesse maggiori precisioni può contattare il sito http://www.fairea.fr/spip.php?article5 alla rubrica : “Come far conoscere l’appello” « Comment faire connaître l'Appel »


APPELLO DELLE DONNE PER L’ARRESTO IMMEDIATO DEL RICORSO ALL’ENERGIA NUCLEARE
Settembre 2012
Alcune di noi sono conosciute. Altre meno. Altre ancora per niente. Alcune sono militanti di lunga data. Altre non militeranno mai. Alcune sono grandi amiche. Altre mostrano profondi disaccordi tra loro su molti terreni.
Tutte, però, condividiamo ormai la convinzione della necessità vitale di un arresto immediato del ricorso all’energia nucleare, che si tratti di produzione d’elettricità o di armamenti.
I nostri argomenti sono molteplici. Le nostre reti sono diverse, come sono diversi i nostri modi d’azione possibile e le nostre iniziative. Altre ne inventeremo, del resto, strada facendo.
Per adesso, circa un anno dopo l’inizio del dramma di Fikushima, ci sembra urgente cominciare a contarci. E smettere di lasciarcela raccontare.
Né iscrizione a pagamento né struttura burocratica: noi formeremo una “sororità di fatto (un “francesismo” per tradurre  sororité de fait come dire sorellanza di fatto).
Mettendo il proprio nome qui sotto ognuna di noi s’impegna semplicemente a essere, a modo suo, una donna per l’arresto immediato del ricorso all’energia atomica, e da sola o con altre, a intervenire in tal senso ogni volta possibile, dove e come lo potrà.
Testo originale :
Certaines d’entre nous sont connues. D’autres moins. D’autres pas du tout. Certaines sont des militantes de longue date. D’autres ne militeront jamais. Certaines sont des amies proches. D’autres affichent de profonds désaccords entre elles sur quantité de terrains.
Mais, toutes, nous partageons désormais la conviction de la nécessité vitale d’un arrêt immédiat du recours à l’énergie nucléaire. Qu’il s’agisse de production d’électricité ou d’armement.
Nos arguments sont multiples. Nos réseaux sont divers. Comme sont aussi divers nos modes d’action possibles et nos initiatives. Et nous en inventerons d’autres, chemin faisant.
Pour l’heure, près d’un an après le début du drame de Fukushima, il nous paraît urgent de commencer à nous compter. Et de cesser de nous en laisser conter.
Ni cotisation, ni structure bureaucratique : nous formerons une sororité de fait.
En apposant son nom ci-dessous, chacune d’entre nous s’engage simplement à être, à sa propre manière, une Femme pour l’arrêt immédiat du recours à l’énergie atomique et, seule ou avec d’autres, à intervenir en ce sens où elle le pourra, comme elle le pourra, chaque fois qu’elle le pourra.

domenica 23 settembre 2012

ORGANISMI GENERALMENTE MICIDIALI



La ricerca di due anni del professor Siralini appena conclusa e resa nota ha evidenziato la truffa criminale a malapena nascosta degli OGM. Sempre in Francia, sta per uscire in questi giorni il documentario “Tutti cavie” che denuncia il traffico e le manipolazioni legate al business degli OGM e del nucleare.
Il tempo dei commenti e delle risposte formali agli untori di un progresso delirante e demenziale lascia il posto alle evidenze e all’esigenza urgente di decisioni politiche radicali per proteggerci su tutti i fronti dal mostro produttivista.
Una prima risposta perfettamente all’interno di una legalità tradizionale si propone di perseguire penalmente tutti gli scienziati pubblicamente finanziati da Monsanto al fine di fornire studi fasulli insieme a tutti i dirigenti di multinazionali del trangenico, con l’accusa di avvelenamento e di aver messo in pericolo la vita altrui.
Questo stesso gruppo di cittadini francesi esige l’amnistia di tutti i militanti anti OGM, la distruzione di tutti i dossier di prelevamento di DNA degli ultimi dieci anni e la distruzione di tutti i dossier di polizia istruiti in proposito. Propone, infine, di onorare tutti i distruttori di OGM della Legion d’Onore.
Personalmente, credo che solo l’instaurarsi al più prestodi una democrazia reale internazionale, direttamente gestita dai cittadini di base (a cominciare da una Comune d’Europa che spazzi via contemporaneamentel’Europa del business e i nazionalismi desueti) potrà salvarci.

Per una prima documentazione potete guardare:


                                                                                                       Sergio Ghirardi

sabato 15 settembre 2012

LIBERTÀ E INFLUENZA PORCINA



Casaleggio, gli influencer e il nuovo potere


Come prendiamo le nostre decisioni? Davvero sono potenti gli influencer di cui tanto parla Casaleggio
Herbert Alexander Simon è stato un illustre economista, psicologo e informatico che ha contraddetto la visione della razionalità di tipo neoclassico, che nel momento decisionale considera soltanto i vincoli esterni all’azione umana cioè quei vincoli di risorse e d’informazione disponibili per il soggetto.
Simon nella sua teoria decisionale comprende anche gli aspetti psicologici del processo decisionale. La sua teoria della razionalità considera anche i vincoli interni all’individuo: 
Gli esseri umani possiedono una razionalità limitata a causa della loro
- stupidity (limitate capacità di calcolo)
- ignorance (impossibilità di conoscere tutte le alternative possibili)
- passion (emozioni).  
Teniamo bene  a mente questi limiti quando qualcuno afferma di non essere influenzabile: ognuno di noi è condizionato dai propri limiti cognitivi ed emotivi quanto dalla complessità dell’ambiente in cui si trova a operare. 
Come agisce un leader influencer con un grosso potere comunicativo? Ovviamente gioca su questi handicap cognitivi propri di ognuno : 
1) limiti attenzionali e di memoria : non riusciamo a seguire nel contempo più eventi e non possiamo riflettere consapevolmente che su un numero limitato di informazioni.  Il leader lo sa e manipola le informazioni per renderle ridondanti. 
2) limiti nella coerenza delle conoscenze: è impossibile confrontare tutte le nostre credenze in modo da poterle rendere coerenti. Il leader ripete all’infinito gli stessi concetti rendendoli coerenti al posto nostro.
Se la mente umana difficilmente riesce a considerare più di 6 o 7 variabili alla volta è evidente che non siamo esseri completamente razionali e che sia comodo per la nostra psiche che qualcuno scelga per noi, anche se non ce ne rendiamo conto. Grazie alle neuroscienze sappiamo che per il nostro cervello: 
1) le decisioni diventano problematiche se si hanno troppe informazioni (Per questo un esperto di comunicazione politica ripete sempre lo stesso concetto di base declinandolo in forme diverse)
2) se le informazioni sono troppe prendiamo decisioni peggiori e comunque insoddisfacenti (Per questo spesso la migliore strategia è semplificare, dare soluzioni semplici a problemi complessi con naturalezza, che poi siano soluzioni infattibili gli elettori lo scopriranno troppo tardi) 
3) la vigilanza e l’attenzione calano con il numero di elementi da considerare (Più che dare informazioni e scendere nella complessità, meglio che il leader parli in modo semplicistico, infarcendo il tutto di battute o invettive)
4) le prestazioni peggiorano se le informazioni ci arrivano ravvicinate nel tempo, pesano maggiormente le ultime informazioni arrivate (Per questo è strategico dosare le interviste e le apparizioni in pubblico e i confronti diretti) 
5) alcune delle decisioni migliori sono emotive o inconsce (per questo il leader deve incarnare l’uomo comune e la sua immagine deve permettere all’elettore un’identificazione) 
Cosa succede se applichiamo tutto questo al web e alla propaganda politica? Siamo convinti che avere questo potere nel web sia poi così diverso da chi ne ha possedendo delle televisioni?

Commento di Sergio Ghirardi, mai inviato al Fatto perché infestato da moderatori e faux culs:

In tempi prespettacolari e non ancora modernamente capitalistici, quel fine pensatore che fu Giordano Bruno scrisse sulla comunicazione tra gli esseri umani un opuscoletto in latino assai poco noto, intitolato: “De vinculis in genere”.
Oltre che alla comunità virtuale di barravento, ne proporrei volentieri le conclusioni e gli spunti anche alla simpatica Collevecchio, se l’ostracismo ormai reciproco tra me e i blog del FQ non rendesse la cosa impraticabile.

Bruno prendeva nota del fatto che ogni comunicazione è, inevitabilmente, a un qualche grado, manipolazione e che la capacità di manipolare l’altro è intrinsecamente connessa con la comunicazione. Il filosofo nolano che l’inquisizione avrebbe di lì a poco bruciato sul rogo dopo avergli anche strappato la lingua (metodo radicale ma leggermente autoritario per esorcizzare ogni timore di diabolica influenza), diceva, tra l’altro che solo l’autocoscienza del manipolatore giunto a un altissimo livello della sua capacità manipolatoria poteva intervenire per interrompere dall’interno del processo la manipolazione stessa, con un atto volontario legato al rifiuto spontaneo e gaudente della noia umiliante insita in una comunicazione tra soggetti manipolati.
Tali ipotetici soggetti volontari dell’auto abolizione sarebbero i soli veri inflencer di mio gusto.
Attendendo con impazienza e curiosità di registrarne l’esistenza, ne estrapolo che il formarsi di un’affettività nuova nell’ambito dell’intelligenza sensibile di ognuno è la vera risposta al problema delle influenze subite. La potenza dell’amore racchiude nel suo cuore orgastico l’alternativa godibile al potere che l’odio nutre e l’impotenza secerne.
Una tale coscienza pratica ha, però, tutte le difficoltà del mondo a emergere in un contesto di competitività esacerbata, di vincitori e vinti educati fin da piccoli al mors tua vita mea della società produttivistica.
In una società in cui non si produce per godere ma si viene programmati per godere di produrre valore economico, la manipolazione è un elemento insostituibile dello sfruttamento dell’essere umano da parte dei generi/caste/classi dominanti che si arricchiscono di privilegi sempre più noiosi e invivibili. Se poi si aggiunge a questo meccanismo collettivo perverso e diffuso il narcisismo che spinge ogni individuo a un qualche grado di auto valorizzazione, scandalizzarsi del fatto che chi ci parla, ci scrive o ci chatta ci manipoli, diventa semplicemente ridicolo.
Mi pare ci sia, però, un’altra ragione e un’altra possibilità per sottrarsi alla manipolazione.
La volontà di vivere liberi da parte di soggetti giunti alla coscienza di una possibile società di autogestione generalizzata della vita quotidiana al fine di un godimento pieno del piacere di vivere, tende, infatti, a rendere inaccettabile il progetto monomaniaco della società dominante : perdere la propria vita a guadagnarsi una sopravvivenza che non è neppure più garantita.
Da quasi mezzo secolo, una nuova coscienza è emersa a impedirci di accettare una società che dopo aver eliminato il rischio di morire di fame al prezzo della certezza di morire di noia, è tornata a riproporre svergognatamente la morte per fame senza eliminare affatto la noia rimasta a garantire la sua morbosa compagnia.
Nessuna società prima di questa aveva mai educato a una tale intima, umiliante sottomissione senza fine, nessuna, dunque, aveva mai fatto emergere tanto prepotentemente il bisogno di liberarsene.
Non c’è nessuna garanzia di riuscirci, ma c’è una voglia sempre più diffusa di provarci. Essa riguarda una minoranza, certo, e forse addirittura un’infima minoranza di fronte all’armada di tragici idioti educati da secoli a soffrire e a chiamare riuscita la loro disgrazia.
Eppure, qualche novità interessante emerge oltre le nebbie dello spettacolo : degli individui insorgono nella vita quotidiana, spingono la politica a ribellarsi alla teologia economicista e rioccupano il territorio della vita preannunciando pacificamente un terremoto possibile. Mai il potere si era mostrato tanto miserabile, vigliacco, falso, cinico e inconcludente. Quando si vede in che cosa consiste oggi la riuscita degli uomini di potere, viene davvero voglia di fallire. Fallire per godersi il calore umano della fratellanza. Fallire per condividere la solidarietà tra eguali. Fallire per fare un elogio pratico delle differenze la cui pratica è condivisione di libertà.
Ecco, gli influencer non possono che esistere e prosperare in un mondo finito che sogna di crescere all’infinito. Non possono che accompagnare con la loro follia lucida, la follia confusa delle masse di schiavi che, credendosi liberi quanto i loro influencer di predilezione, aggravano i sintomi della malattia planetaria con il rischio di renderla incurabile.
Questa malattia moderna ha un nome antico: alienazione. Sono però proprio questi schiavi moderni, manipolati e oppressi, che possono guarire l’umanità dalla pandemia d’influenza porcina che impazza e il cui sintomo inequivocabile è che ci sono pochi maiali molto più uguali degli altri.
Il giorno in cui i dannati della terra si ricorderanno di essere umani, non ci sarà più influenza o potere, né nuovo né vecchio, che tenga.

Lezioni di taglio



Concorso scuola
Un fine agosto carico di angosce per i precari della scuola. Quest’anno, al consueto stress che accompagna gli insegnanti precari in attesa di una nomina annuale, si è aggiunta la “tegola” del concorso. Il Ministro della Pubblica Istruzione, ha reso pubblica l’intenzione di bandire, entro il mese di settembre, un concorso per la copertura di circa 11.000 cattedre a tempo indeterminato. Tale annuncio ha generato, proprio nel periodo più delicato per i precari, in attesa come ogni anno di un contratto annuale, che in questi tempi di crisi diviene sempre più necessario, tanto sconcerto subito seguito da rabbia e promesse di contestazioni.
Chi sono e perché i precari sono così contrari al concorso? Vista l’omertà dei mezzi d’informazione che non offrono il benché minimo spazio alle ragioni del dissenso, occorre chiarire quale sia la posizione di tanti insegnanti che, da troppi anni, sono stati impiegati per coprire le carenze di personale della scuola, senza mai vedersi riconoscere il loro ruolo attraverso l’assunzione a tempo indeterminato.
Nel 1999, è stato bandito un concorso per l’assunzione di personale docente delle scuole di ogni ordine e grado. I vincitori dello stesso sono entrati a far parte di graduatorie, in seguito destinate solo alla copertura dei posti a tempo indeterminato, che si sarebbero dovute esaurire, di anno in anno, grazie ai pensionamenti.
Pur essendovi molti più vincitori che posti immediatamente disponibili, nel 2000 il Ministero ha istituito un’ulteriore modalità di selezione e reclutamento di personale docente, le Scuole di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario (SSIS). La ragione dichiarata all’origine di questa nuova via intrapresa era che in tal modo si sarebbe potuto selezionare già in partenza, quindi formare all’insegnamento, il giusto numero di insegnanti in relazione ai posti vacanti. Tale seconda modalità di assunzione, prevedeva l’obbligo di accedere ad un corso universitario, a pagamento, della durata di due anni, attraverso un concorso e due prove selettive (scritta e orale). I corsi, svoltisi presso molti atenei e con docenti universitari, prevedeva frequenza obbligatoria, esami intermedi nonché un esame finale, scritto e orale, con valore concorsuale ed abilitante. I corsi SSIS effettuati sono stati nove, producendo un numero considerevole di abilitati, inseriti in graduatorie ad esaurimento (G.E.), per tutte le classi di concorso.
Inoltre, nel 2000 e nel 2007 sono stati disposti dal Ministero, ed effettuati presso molte università, corsi abilitanti della durata di un anno, riservati a docenti non abilitati (non vincitori del concorso del ’99 né abilitati SSIS) ma con almeno 360 giorni di servizio nella materia d’insegnamento per la quale chiedevano l’abilitazione.  Anche questi docenti sono stati successivamente inseriti nelle graduatorie ad esaurimento.
Infine, mentre gli abilitati con il concorso hanno acquisito un determinato punteggio con conseguente posizione in graduatoria definitiva, gli abilitati inseriti nelle G.E. sono stati costretti ad implementare il loro punteggio con la frequenza di ulteriori corsi di laurea, corsi di formazione post-universitaria nonché master, tutti naturalmente a pagamento, al fine di non perdere posizioni in graduatoria. 
A causa di quanto appena descritto, sono state create due graduatorie parallele, la prima composta dai vincitori del concorso del 1999 e la seconda dagli abilitati delle SSIS e dai partecipanti ai corsi riservati (G.E.). Di anno in anno, le assunzioni relative ai posti a tempo indeterminato di volta in volta disponibili, sono state eseguite attingendo equamente dalle due graduatorie.
In questi ultimi 13 anni, per coprire le carenze di personale docente, pur di non assumere a tempo indeterminato nuovi insegnanti, Il Ministero ha assunto il personale necessario, con contratti a tempo determinato, attingendo delle graduatorie ad esaurimento.
Chi sono, quindi, i precari della Scuola? Sono tutti già vincitori di concorso secondo la normativa vigente al tempo. Persone alle quali è stato assicurato, sempre a suo tempo, l’accesso all’insegnamento con un contratto a tempo indeterminato e perciò hanno investito in questo progetto professionale, anni e anni della loro vita e della vita delle loro famiglie, nonché molto denaro. Sono coloro i quali tutti gli anni scolastici lavorano per coprire la carenza di personale della Scuola, che hanno acquisito le loro conoscenze grazie agli studi effettuati, ma anche l’esperienza nel campo attraverso anni e anni d’insegnamento. Sono persone che quando si sono abilitate erano giovani e che ad oggi possono sicuramente offrire le migliori garanzie di un insegnamento aggiornato ed al passo con i tempi poiché, anche a causa della loro precarietà e dei continui corsi di formazione seguiti, hanno mantenuto il livello più alto possibile di qualità formativa. Il fatto che non siano stati ancora assunti non è assolutamente da attribuire alla posizione in graduatoria poiché, a causa del continuo aumento di abilitati, dei tagli generati dalla “Riforma Gelmini” che ha determinato addirittura esuberi in alcune classi di concorso, neanche coloro i quali erano posizionati ai primi posti delle graduatorie sono riusciti ad accedere al contratto a tempo indeterminato.
Quindi, quale altro ennesimo concorso saprebbe offrire un criterio meritocratico migliore di quello che tanti anni, concorsi e corsi hanno saputo costruire dal 1999 ad oggi? Perché aggiungere altri precari destinati a formare l’ennesima graduatoria, altri giovani precari di oggi che un domani si sentiranno dire che c’è bisogno di rinnovamento?
Il più grande errore commesso negli anni passati è stato quello di abilitare all’insegnamento più persone di quanti posti fosse necessario coprire. Con questo concorso, seppur cercando di far credere in un cambio di rotta del Ministero e seguendo logiche “tecnicamente” incomprensibili,  si continua ad ampliare ancora una volta il numero di precari destinati al triste limbo dell’incertezza derivante dalla continua e sistematica violazione di diritti certi e acquisiti.
Bandire un concorso riservato alla copertura dei posti nelle poche classi di concorso le cui graduatorie sono già esaurite potrebbe essere comprensibile ma prevedere tale procedura per l’intero sistema è sicuramente irrazionale e non risolutivo per i problemi che affliggono la Scuola italiana.
La stabilizzazione del personale docente già inserito nel sistema scolastico, perfettamente formato e garante di quella continuità didattica necessaria ad una coerente e completa formazione del discente; la riduzione del numero degli studenti per classe (ora composte anche di 33 studenti) per consentire al docente una costante attenzione sulle problematiche del singolo. Sono questi i nodi da affrontare per risolvere, o quantomeno affievolire, lenire, le sofferenze causate dalle ferite inferte alla Scuola ormai da troppi anni.  

 Romina Martinelli 

 http://www.youtube.com/watch?v=KIoSI56VdGo&feature=related





Roma, spending review: docenti precari a Montecitorio contro i tagli alla scuola