venerdì 2 novembre 2012

IN CERCA DI UN NUOVO MONDO



 
Visto che propongo a chi non l’ha già letto questo interessante articolo, accenno a qualche distinguo per non proporvi, dal mio punto di vista - di chi non si sente affatto esule e ha come patria il mondo intero -, di mangiare qualche piccolo verme insieme alla mela.
Trovo, infatti, un po’ confusa la concezione dell’organizzazione sociale delineata nel testo e assente l’ipotesi concreta di una democrazia diretta la cui laicità radicale metterebbe in discussione l’insieme storico e politico della democrazia rappresentativa e dunque anche ogni tentazione verso una riforma moralistica del potere.
Su questo delicato aut aut ancora inevaso si giocano, secondo me, molte delle possibili qualità del M5s: ripiegamento su una “common decency” di orwelliana memoria o rovesciamento radicale di prospettiva in nome di un progetto di felicità individuale e collettiva?
La parte finale dell’articolo poi, apre a una lettura spiritualistica che personalmente  rigetto altrettanto lontano da me quanto la concessione di un ruolo positivo del Partito Comunista degli anni settanta, giudizio emergente anch’esso dalla lettura in questione.
Resta che il ribaltamento della chiave di lettura spettacolare che il potere dà di se stesso e l’affermazione del nostro possibile rifiuto dell’addomesticamento in nome di noi stessi mi sembrano interessanti, pertinenti e felicemente attuali dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno…

Sergio Ghirardi




Sergio Di Cori Modigliani sul suo blog Libero Pensiero, la casa degli italiani esuli in patria

Due parole sull’esito delle elezioni regionali in Sicilia.
Sul mio quotidiano surreale, in prima pagina si leggerebbe: “Stravincono Mario Draghi e Mario Monti” La Politica vince sull’anti-politica, confermando la forte presa popolare dell’unico Partito Politico attualmente in attività: il M5s
Le cose, infatti, a mio avviso, stanno proprio così.
Ed è un classico di questa fase, dove si può comprendere l’autentico scenario della realtà che stiamo vivendo, se riusciamo a scremare la folta nebbia del falso mediatico e leggere il Paradosso della Surrealtà nel quale ci hanno immerso.
Accanto al titolo, un editoriale di fondo: “La lista di Beppe Grillo si afferma come unico e primo partito d’opposizione”. Perché tutto ciò?
Perché lo scontro in atto è tra Umanisti e Tecnocrati, tra classe politica e società civile, in ultima istanza tra Politici e Tecnici. E il risultato siciliano conferma, chiarisce e offre la nascita “ufficiale” delle uniche due forze in campo.
In Italia esistono attualmente due grandi schieramenti: i Tecnici e i Politici.
I Politici, costretti -loro malgrado- a venir fuori allo scoperto in conseguenza dell’incompetenza professionale, della cialtroneria analfabeta e della totale mancanza di aderenza al principio della realtà operata dai tecnici al potere (ovverossia il governo tecnico di Berlusconi & soci) si sono assunti il compito di smascherarsi davanti a tutti, assumendosi la responsabilità di gestire in prima persona la politica italiana. Tant’è vero che, non appena insediati, immediatamente si sono scoperte le carte, le persone sono venute a sapere che esisteva l’economia, che la Cultura non esisteva più, che l’oligarchia al potere aveva espoliato ogni risorsa interna, che il paese era indebitato fino al collo, e agli italiani è stato detto che si dovevano rimboccare le maniche per risolvere la situazione, con l’aggravante di averli diabolicamente colpevolizzati, come se “la colpa” fosse stata del popolo italiano. Poiché viviamo in un Paradosso Continuo Surreale, universo costruito dall’oligarchia per imbonire la popolazione, e impedire loro di “vedere il contorno della realtà quale essa è”, “i politici” sono stati definiti “tecnici” mentre, in realtà si trattava di un Falso. La Verità è il contrario.
Monti, Passera, Fornero, Cancellieri, ecc., sono “i veri politici”.
Gli altri, cioè Berlusconi, Bossi, Bersani, Di Pietro, ecc, sono sempre stati soltanto “i tecnici” ovvero amministratori delegati di gigantesche aziende (i cosiddetti partiti), con il compito di far funzionare il paese non sulla base degli interessi collettivi della nazione, bensì sulla base del rispetto delle esigenze finali dell’oligarchia finanziaria, in grado di saper amministrare e gestire un patrimonio (finanziamento dei partiti e di aziende private) investito nel mantenimento di una cerchia di burocrati efficienti ed efficaci.  Questo, infatti, vuole dire “essere tecnici”: applicare dei meccanismi e delle regole per far funzionare una macchina. Non ci vogliono idee, non è necessario un particolare merito, non sono previste competenze tecniche eccellenti, basta che l’ingranaggio si muova senza far domande né chiedere dove si va e a fare che. Ma questi “tecnici” (dopotutto siamo italiani) non sono stati in grado di farla funzionare la macchina (a differenza della Germania o della Gran Bretagna dove i meccanici locali –David Cameron, Angela Merkel & co- compiono in maniera egregia la mansione loro assegnata) e così la “classe politica” ovverossia “la legittima classe di funzionari delegati dall’oligarchia ad esercitare il potere” è stata costretta a prendere il comando delle operazioni pena la rovina disastrosa della LORO macchina, delle LORO esistenze, del LORO privilegio. I “politici” al governo avevano ragione quando dicevano (e tuttora sostengono) “noi abbiamo salvato la nazione dal baratro”, dal loro punto di vista è vero.
Grazie alla totale incompetenza della classe dei “tecnici” la nostra Concordia guidata da Schettino stava andando a sbattere contro uno scoglio. E si sarebbe infranta. Ma a rimetterci sarebbe stato soprattutto l’armatore, l’assicuratore, il finanziatore. Intendiamoci, ci sarebbero state delle vittime innocenti –per fortuna pochissime- esattamente come è avvenuto per la Concordia (che riposino in pace, povere animelle) ma la stragrande maggioranza avrebbe semplicemente passato un brutto momento, un po’ di panico generalizzato, cinture di salvataggio, qualche bene spicciolo abbandonato, salvataggio di fortuna in un albergo e poi via alla class action e che se la vedano gli avvocati. Fine della crociera. Ma la nave era la LORO, non quella della cittadinanza. Alla gente è stato fatto credere, invece (grazie all’assenza della Cultura che è anche e soprattutto divulgazione di materiali formativi delle coscienze pensanti) che la nave della crociera fosse di tutti. E così, i “politici” hanno soppiantato i “tecnici inefficaci ed inefficienti” arraffoni, arruffoni e dilettanti irresponsabili. Inconcepibile davvero per una società di oligarchi tecnocrati. I “politici” hanno soppiantato i “tecnici” con un colpo secco. Nessuno, infatti, tra gli attuali governanti è stato eletto, nello stesso modo in cui non è mai stato eletto neppure uno tra coloro che hanno dato loro gli ordini (BCE, colossi finanziari, consiglieri dell’Unione Europea, amministratori delle multinazionali,ecc.) perché anche loro, in quota parte, eseguono ordini emessi dalle grandi dinastie oligarchiche che hanno bisogno di cancellare la modernità dello stato welfare per poter garantire a se stessi, ai loro familiari e ai loro ristrettissimi club, la garanzia, la scommessa, e la sicurezza perenne che tutto rimarrà immutabile nel futuro, e che le classi dei superiori comanderanno sul Terzo Stato composto dagli inferiori.
In questo nuovo ordine mondiale -secondo loro- la società diventa più facile e lineare perché le classi vengono abbattute e si ritorna a un unico potere assoluto centrale totale (peraltro oscuro e anonimo) come le monarchie assolute del medioevo pre-rivoluzione francese, mentre il resto della cittadinanza si trasforma in una massa di omologati appiattitii, suddivisi in due sottoclassi: i salariati e i disoccupati, che possono essere spazzati via, all’occorrenza, senza problema alcuno.
Le elezioni in Sicilia, sono il termometro di questa realtà. E sono un bellissimo risultato perché il risultato chiarisce “l’autentico quadro del Paradosso Surreale Tecnocratico”.
Si conferma la morte ufficiale dei “tecnici” (cioè i cosiddetti partiti-azienda). Poiché viviamo in epoca globalizzata scompaiono le micro-aziende (Idv, Sel, Fli ecc.) assorbite da quelle più grandi. Il potere centrale dei Politici viene confermato e garantito alla grande con strabordante successo, il 52,3% di astensioni, che conferma il necessario licenziamento dei “tecnici”. Quei voti che non sono voti, infatti, valgono più dei voti che sono voti. Sono la conferma che la classe politica al potere è in grado di potere e sapere orchestrare i destini della collettività dovendo gestire una piccolissima e sparuta minoranza. Per loro era un test decisivo. Se confermato alle prossime politiche, sarebbe il loro trionfo, perché questo vorrebbe dire garantirsi la presa del potere con un semplice 11% dei voti complessivi, pari a 6 milioni di persone in tutto il territorio nazionale: risultato facilissimo da ottenere. A questo serve tenere sulla griglia la nazione, passando da uno scandalo all’altro, mostrando nei talk show gestiti dalla cupola mediatica asservita che sono tutti corrotti, che tutto è sfasciato, che chiunque si occupi “ufficialmente di politica” è degradato, ladro, mascalzone. Una vera pacchia, per Monti & co.. In tal modo si spinge la gente a non voler votare più, e loro devono gestire un consenso davvero molto ma molto esiguo. E’ un gioco da bambini.
Ma c’è Grillo come variabile impazzita.
Il M5s sono i passeggeri della Concordia che non ci stanno.
Paradossalmente sono diventati L’UNICO PARTITO ITALIANO IN ATTIVITÀ ANCORA ESISTENTE, perché composto da cittadini che si vogliono occupare del territorio, del bene comune, che sono indifferenti dinanzi alle grandi strategie proposte dai meccanici strateghi, completamente avulsi dalle teorie demagogiche tecno-mercatiste, dato che loro vogliono occuparsi di politica, nel senso letterale ed etimologico del termine, ovverossia “gestione della cosa pubblica”. Dichiarano, infatti, che non si alleano a nessuno; un politico si può alleare soltanto con un altro politico, mai con un tecnico. Per loro è irrilevante se Crocetta si mette d’accordo con gli amici di Totò Cuffaro, con Lombardo, con i catanesi o con i palermitani. Stanno elaborando dei programmi territoriali che affrontano esigenze cittadine comuni e le proporranno al consiglio regionale. Sono diventati (e così parlano) come erano i neo-eletti del PCI nel 1970, alle prime elezioni regionali in Italia quando in Sicilia la DC prese qualcosa come il 40% dei voti e il PCI entrò per la prima volta nella gestione della cosa pubblica in meridione con una percentuale piccola ma compatta perché allora il capogruppo dichiarò “non ci alleiamo con nessuno perché noi ci occupiamo di politica e non di appalti, andiamo in consiglio per portare la voce dei lavoratori e non degli speculatori, dei muratori edili e non dei costruttori corrotti, dediti soltanto alla distruzione selvaggia del territorio attraverso la cementificazione forzata”, questa dichiarazione del 1970 è quasi identica alle prime cose dette da Cancelleri appena eletto. Mentre il comunista (attuale) Crocetta parla come Andreotti e Salvo Lima nel 1970, facendo sfoggio di democrazia e consenso, senza rammentare che i voti della sua lista sono quelli degli amici di Totò Cuffaro, mafioso reo.confesso, che lo ha sostenuto elettoralmente facendo campagna elettorale dalla galera, dato che non mai smesso di fare ciò che lui definisce “attività politica”. Sembra un Paradosso: è la realtà attuale.
Una meraviglia: la Sicilia ha smascherato davanti a tutti il Grande Paradosso.
Beppe Grillo è l’unica personalità politica antagonista a Monti, perché il suo movimento è l’unico a “non essere tecnico”. Il maggior difetto imputato al M5s (mancanza di esperienza nei giochi delle correnti, mancanza di esperienza nelle attività del corridoio dei poteri, mancanza di alleanze nel voto, mancanza di rispetto delle gerarchie esistenti, ecc.) diventano la loro maggiore virtù. Se Crocetta dice a un consigliere del M5s che non si può far varare quel provvedimento perché c’è un divieto di Tizio che è dell’opus dei, si sentirà, è probabile, fare la domanda “ma chi è l’opus dei”? Questo vuol dire fare politica: mettere i cittadini prima delle aziende, mettere le persone prima delle sigle, mettere le esistenze prima dei mercati. E da lì, dalla politica del territorio, dalla gestione comune di un’esigenza collettiva riattivare un circuito virtuoso di interesse e adesione. Badate bene che “adesione” non vuol dire “consenso”.
“Consenso” è una trappola: è la variante usata dai “tecnici” (finto-politici) per giustificare l’ansia di visibilità, di narcisismo, di controllo del territorio attraverso leve clientelari. I “politici puri” propongono programmi basati sulle loro idee e chiedono adesione a quel programma, non cercano consensi. Monti & co. se ne fregano dei consensi, infatti. Per loro basta che il parlamento aderisca ai loro ordini.
Due ore dopo i risultati, l’agenzia Fitch ha abbassato il rating della Regione Sicilia a BBB- un centimetro prima del default. La società J.P.Morgan ha ricordato subito al governo italiano che la Regione Sicilia deve 945 milioni di euro entro dieci giorni, soltanto per interessi sui derivati, dato che negli ultimi 5 anni sono stati investiti diversi miliardi di euro in speculazioni finanziarie ad alto rischio internazionale e adesso bisogna pagare. Bisognerà dunque scegliere: o si pagano gli interessi e ci si indebita ancora di più fino alla totale strozzatura, oppure non si paga più il debito su interesse e si comincia subito a risparmiare.
Sappiamo già come andrà a finire.
Da domani inizia la nuova campagna elettorale per la Sicilia dato che indiranno nuove elezioni ad aprile del 2013 (lo stesso giorno delle politiche probabilmente) poichè non riusciranno a governare. Stanno lì (proprio in quanto “tecnici”) unicamente per pagare gli interessi composti ai colossi della finanza ai quali è stata svenduta la Sicilia. Poi, di qui a tre mesi arriva il conto che non può più essere rimandato. Monti spera che di qui ad aprile l’astensione raggiunga anche livelli ben più alti e massicci, intorno al 65, 75%, il loro vero ideale. Ma in questi sei mesi il M5s avrà anche l’opportunità di farsi ascoltare, vedere, sentire dalla cittadinanza che prima non li conosceva, per i prossimi sei mesi di continua campagna elettorale.
Spetta al movimento di Beppe Grillo scuotere il 52% e far politica. È rimasto l’unico leader di Partito in attività. Tutti gli altri sono impiegati tecnici di strutture decotte che non rappresentano più nessuna autentica realtà territoriale, tant’è vero che nessun leader è andato in giro per la Sicilia. Per loro i voti si decidono nelle riunioni al vertice quando parlano delle fondazioni bancarie. E questo è il cambiamento vero.
Nel paese del Paradosso della Surrealtà, Grillo propone come offerta: la Politica e sembra a tutti una novità rivoluzionaria. Forse lo è. Di sicuro ha un Senso.
Certamente, nel mio mondo semplice ed elementare, non ha nessun Senso sotto alcun punto di vista che un Presidente comunista come Crocetta, noto per le sue attività anti-mafiose, che ha scelto di fare l’outing sulla sua personale scelta sessuale, sia stato eletto dai voti degli amici del mafioso Cuffaro, con il sostegno del partito più omofobo, più anti-gay e più conservatore d’Italia. Contento lui! Vuol dire che ama vivere in un mondo insensato. I grillini portano avanti esigenze elementari e discorsi diretti: “vogliamo un Senso”, questo è ciò che dicono. Sono gli unici a comportarsi come militanti di un Partito. Gli altri, i piddini, pidiellini, rifondatori e uddicini sono soltanto tecnici impiegati che devono gestire delle complesse aziende esistenziali in multi-proprietà consociativa. Nella loro mente, questa sarebbe politica.
Ho letto oggi con avidità tutte le dichiarazioni e diversi bloggers con commenti sulla Sicilia. Dicevano tutti pressappoco le stesse cose. Tranne uno. Non posso non sottolineare il fatto che l’autore del post (e il blog in cui scrive) sia una persona che si occupa di attività spirituali, di pulizia interiore dell’anima, di risveglio della coscienza, e –in quanto tale- si pone come soggetto individuale attivo nel sociale, seguendo la tradizione culturale che lo ha formato, quella della antroposofia steineriana. La sua analisi, pur con alcuni distinguo, la considero non soltanto condivisibile ma davvero esemplare di una lucidità di ragionamento e di analisi che non a caso sono il frutto di un profondo lavoro della coscienza individuale verso il risveglio, soprattutto per il fatto che si occupa dell’attualità e parla (necessariamente) anche di economia, ma senza la squallida prosopopea ormai di moda dei nuovi fautori del pensiero unico omologato, vittime inconsapevoli del lavoro “politico” (questo sì tutto politico) dei nostri governanti: spingere il popolo a occuparsi di tecnicismi, di teorie economiche, di aliquote, calcoli matematici, facendo credere loro che la propria salvezza passa attraverso l’applicazione di questa o quella teoria della moneta: basta che parlino sempre di soldi, questo vuole ed esige il Potere Politico del governo Monti; così si depaupera spiritualmente una nazione.
La salvezza passa invece soltanto attraverso il risveglio individuale e collettivo. Da salvare vi sono soltanto le esistenze delle vite vere vissute veramente nella realtà quotidiana, ora dopo ora. Perché questo è ciò che conta: non i numeri, ma le persone. Non la teoria, ma la prassi. Non la scelta di campo, ma il proprio comportamento nella relazionalità con i nostri simili. Il fine, se si vuole far Politica davvero, consiste nel far passare il principio tale per cui non esiste e non può esistere nessuna forma di felicità a meno che non sia collettiva, di tutti, per tutti, pienamente condivisa, senza escludere nessuno. Non bisogna convincere neanche una persona, non c’è nulla di cui bisogna essere convinti, basta cominciare ad occuparsi del proprio Sé purchè inserito in un Noi finalmente ritrovato, a condizione che non sia un club, un ghetto, una setta, una loggia, un gruppo di eletti, illuminati o spenti che siano. C’è già la classe politica che ci rappresenta al governo a ricordarci ogni giorno, attraverso l’immissione di paure, incertezze, disagi e negatività, che loro sono superiori. Per questo ci tassano e ci tartassano, perché ci hanno fatto incorporare l’idea che noi siamo inferiori. Non esiste nessuno superiore, quindi non esiste nessuno inferiore. E’ soltanto una strenua battaglia politica tra chi rappresenta gli interessi di un’oligarchia criminale dedita soltanto alla salvaguardia del privilegio dei pochi, e coloro che aspirano (e pretendono) di vivere in un mondo dove alla cittadinanza venga garantito il rispetto e la salvaguardia del proprio sacrosanto diritto a essere considerato, trattato e rispettato, prima di ogni altra cosa, come una Persona nata libera. Non come un numero da aggregare in un dato statistico.
Questo autore si chiama Fausto Carotenuto. Il suo blog si chiama coscienzeinrete.net.
Ecco il suo post del 29 Ottobre 2012 che riporto qui per intero:
 “Chi ha vinto in Sicilia? EUROLANDIA. Ma anche le coscienze dei siciliani In evidenza.
Sintesi: dalla vittoria di Crocetta emerge un quadro di potere diverso, sia a livello nazionale che siciliano. Una vittoria per i poteri di controllo internazionali, ma anche più spazio per le coscienze. Crocetta: una strana mistura di bella antimafia e di strane pulsioni a privatizzare e a ridurre l’autonomia istituzionale siciliana. Grillo che raccoglie parte dei risvegli, ma li tiene su una frequenza di odio ed è inconsapevolmente funzionale ad un disegno di strategia del terrore nei confronti della vecchia classe politica, per spingerla in altri ovili… I poteri oscuri vincono ancora, ma per farlo sono obbligati a perdere terreno in favore delle libertà dei siciliani. Crocetta, candidato antimafia di Bersani e di Casini, viene nominato Governatore della Sicilia. Grillo ottiene un grande risultato e con oltre il 15% dei votanti diventa il primo partito siciliano. Il PDL e la destra affondano, sia perché travolti dagli scandali, sia perché divisi al loro interno. Oltre la metà degli elettori non è andata a votare, dimostrando che in Sicilia sta crollando anche il vecchio e ferreo meccanismo clientelare.
Chiari segnali per la politica nazionale, che dovrà trarne le conseguenze.
Cosa è successo, e cosa succederà? Non è facile capirlo e dirlo in poche parole. Ma proviamo.
Bisogna partire dai fondamentali di quello che sta accadendo in Italia ed in Europa, e poi tutto forse diventa più chiaro: L’unico evento di grande portata in atto è da un paio di decenni l’onda di risveglio di coscienze, a livello orizzontale e locale, che si occupa di libertà individuali, di ecologia, di animalismo, di olismo, di nuove spiritualità, di buone pratiche, di beni comuni, ecc. Un grande risveglio delle coscienze che sta già modificando i gusti di masse ancora minoritarie ma importanti, e che comincia a condizionare le scelte politiche ed economiche. E che nei prossimi anni pretenderà di entrare in politica con una visione libera e difficilmente assoggettabile ai grandi poteri. Di fronte a questa onda per loro minacciosa, che si svolge a partire dal locale e dall’orizzontale, i poteri storici di manipolazione (certe massonerie e certi ordini religiosi), hanno deciso di reagire indebolendo l’importanza e la forza politica dei tessuti locali, per verticalizzare ed accentrare il potere. Allo scopo di controllarlo meglio. Come primo passo lo stanno facendo rafforzando il superstato Europeo. Per obbligare a questa riconversione l’Italia ed altri Paesi, hanno creato una crisi finanziaria ed economica devastante, rispetto alla quale hanno presentato - come unica soluzione obbligata - la centralizzazione di tutto il potere nelle istituzioni europee. E il depotenziamento di tutte le strutture politiche ed istituzionali locali. Per depotenziare le strutture politiche e di affari locali, bisogna indebolire o distruggere le lobbies politico-affaristico-malavitose che hanno dominato l’Italia finora. Non importa se lo hanno fatto al servizio di quegli stessi poteri che ora le stanno distruggendo. La realtà è che non sono più funzionali ai poteri di manipolazione perché sempre di meno il loro modo di fare assicura il controllo dei territori e sempre di più produce, per reazione, il risveglio della gente. Quello che ora questi poteri vogliono ottenere è una classe politica meno legata ai territori e più connessa solamente a loro ed alle direttive europee. Meno indipendente e frazionata. Che diventi strumento docile delle politiche centralizzanti. Come lo stanno ottenendo? Con alcuni strumenti principali:
1.Un governo tecnico agile, indipendente dal Parlamento e dalle lobbies territoriali e capace di obbedire prontamente alle direttive superiori. Capace di utilizzare la crisi finanziaria per depotenziare le istituzioni locali e svendere le ricchezze dello Stato, incluse le aziende ed i beni comuni.
2.Una serie di scandali ed arresti che, dimostrando l’indegnità della classe politica attuale, ne facilitino il condizionamento e la sostituzione. E consentano di buttare via pezzi preziosi di istituzioni locali insieme ai ladri che le hanno occupate.
3.Una opposizione come quella grillina, che dice spesso la verità, che raccoglie consensi soprattutto nel movimento del risveglio, ma che non ha possibilità concrete di raggiungere maggioranze di governo. E quindi non disturba i poteri veri, in quanto mette “in frigo” pezzi di risveglio e per di più li tiene su una deleteria frequenza di odio. Ed inoltre ha un effetto terrorizzante per la vecchia classe politica: la paura di perdere il posto o di finire in galera. E quindi l’obbligo per i vecchi politici di convergere sui nuovi vincenti: i circuiti e le lobbies massoniche e religiose che sostengono la centralizzazione europea. Anche volendo buttarsi dalla parte dei grillini non possono, perchè questi giustamente non li vogliono. Chiusi in una tenaglia tra magistrati e grillini, i politici italiani stanno diventando progressivamente il disciplinato esercito di Eurolandia. Chi resiste, non si ricicla nella direzione “giusta” o non è più adatto, viene eliminato dalla scena.
Questa la base per comprendere cosa sta succedendo in Sicilia. La grande astensione e la vittoria di Grillo dimostrano che il risveglio avanza a grandi passi nella bella Trinacria.
Ma l’alchimia che dà la vittoria a Crocetta con pochissimi voti effettivi è perfettamente funzionale al disegno di cui abbiamo scritto sopra. Che il buon Crocetta ne sia cosciente o no.
Quali i punti forti del suo programma?
Lotta alla Mafia ed alla corruzione, privatizzazioni spinte, riduzione dei poteri della Regione.
I grandi circuiti gesuitico-massonici che sono dietro la centralizzazione europea non potevano avere un risultato migliore. Che si aggiunge alla presa gesuita del potere palermitano con il Sindaco Orlando. Cosa accadrà ora in Sicilia ed a livello nazionale? Una parola d’ordine viene per il vecchi circuiti politici da queste elezioni: cerchiamo rifugi sicuri presso chi sta vincendo. I grillini non ci vogliono, e quindi siamo pronti a nuove alleanze, a nuove formazioni che siano di gradimento del circuito massonico-gesuita. Ecco, quello che si prefigura è la formazione di un fronte compatto europeista. Le prossime elezioni parlamentari si giocheranno proprio su questo tema: chi sta con l’Europa è saggio, sensato, e vuole salvare l’Italia. Questo diranno tutti i media. Chi invece vocifera contro l’Europa - stando con quei risvegliati che sono tra i grillini e con quei pezzi di antichi e corrotti poteri locali che non vogliono mollare l’osso del potere - verrà considerato pazzo, sovversivo ed intenzionato a ridurre in povertà ed alla fame il popolo. Indovinate chi vincerà le elezioni nazionali…In Sicilia il risultato netto di queste elezioni regionali è buono per le coscienze e per la libertà. Per la necessità di arroccarsi a Bruxelles, i poteri di manipolazione stanno indebolendo quei poteri locali politico-mafiosi che hanno creato tante piccole gabbie asfissianti per la Sicilia ed ogni suo territorio. E’ vero che lo fanno per metterci tutti, anche i siciliani, in una gabbia più grande. Ma una gabbia meno asfissiante, meno invasiva delle libertà individuali, di quella che ha occupato per ragioni di potere il Sud per decenni. I grandi poteri sono obbligati a retrocedere verso Bruxelles perché ovunque, anche in Sicilia, non funzionava più il vecchio modello di controllo del territorio. Ora l’antico modo mafioso e corrotto di far politica produce più risvegli per reazione che clientele. Con il rischio della perdita totale del controllo.
Ecco, il risultato netto è in una progressiva maggiore libertà possibile per i siciliani.
Ma non data dai politici, bensì lasciata andare dai poteri di manipolazione perché proprio non possono farne a meno. Di fronte alla montante e positiva onda di risveglio. Cosa fare ora? Rimanere coscienti che quella che si sta aprendo è una nuova gabbia, tutta da conoscere, per usarne i nuovi spazi tra le sbarre. E vigilare, muoversi sul proprio territorio, evitare di odiare, e costruire, pezzo pezzo, una nuova realtà virtuosa ed amorosa. A partire da se stessi. E’ questo che più atterrisce i poteri oscuri e li obbliga a cedere terreno.
Come fa la luce con l’ombra.