venerdì 6 gennaio 2017

BUON ANNO - Vico è di nuovo passato di là





Soldati presidiano le fosse comuni con i corpi di vittime indiane a Wounded Knee



Dopo lo stupido stupore mediatico di fronte alla vittoria di Trump alle elezioni americane, un semi silenzio torbido è calato sul palcoscenico dello Stato più canaglia del mondo (come se un qualunque Stato potesse essere altro che una canagliata mafiosa più o meno patologica).
Hanno forse messo il silenziatore all’angoscia per non disturbare il trasloco di Obama, ora che sta finendo la sua messa in scena di Zio Tom per lasciare il posto allo zio d’America.
Non che gli americani siano di per sé peggio degli altri pseudo umani che abitano la terra. È soltanto il fatto che sono abilitati a consumare più di tutti, che hanno una storia di imperialismo passabilmente riuscito e che sono gli adepti, ignoranti del passato e del futuro come pochi, di una modernità capitalistica rivendicata fieramente e ottusamente.
Il loro Carpe diem industriale, tecnologico e consumista si propone ed è d’esempio e d’anticipazione per tutti gli alienati del mondo in via d’estinzione, un’estinzione altamente democratica poiché riguarda ormai, in prospettiva, tutta la specie umana.
Evviva il progresso e la civiltà dunque, ma a quale prezzo?
Un genocidio di dimensioni tali che lo sbandierato olocausto nazista di triste memoria e di ancor più triste oblio, fa figura di un allenamento della barbarie: poche centinaia di anni fa, nell’arco di un secolo circa, il 95% della popolazione americana
95%!
autoctona è stata eliminata permettendo agli emigranti integralisti, protestanti e cattolici, d’invadere un continente dalla popolazione piuttosto animista ma ancora fortemente organica, saccheggiandone cinicamente gli antichi abitanti e l’ambiente. Altro che qualche barcone nel Mediterraneo!
Certo, sgozzare non era la loro specialità preferita (a ognuno la mostruosità che preferisce e soprattutto a cui la sua alienazione lo spinge). Bruciavano, impiccavano, attaccavano proditoriamente villaggi inermi incuranti di donne e bambini e scalpavano l’odiato nemico, insegnando tale pratica anche agli indigeni addomesticati e/o confusi che si sottomettevano alla loro guerra santa. Erano dei fanatici talmente pericolosi da affermare che Dio stava dalla loro parte per cui si inventavano guerre di civiltà contro presunti selvaggi perché non abbastanza vestiti, infedeli e miscredenti. Non avendo ancora a disposizione enormi camion da sparare sulla folla, donavano cristianamente coperte al vaiolo alle tribù indigene che disturbavano il treno della loro civiltà quanto e più dei bisonti.
Come per tutti i frustrati dal carattere fascista, quel che li disturbava più di tutto, comunque, era la vita e il suo godimento laico, cosicché hanno costruito il mondo com’è anziché come potrebbe essere. Presto toccherà a Trump gestirne le rovine, rinnovando i corsi e i ricorsi di una storia umana confiscata dal Leviatano produttivista e dalla sua fase terminale capitalista.
Trump è un vero macho e poiché il suo amore per il femminile è della stessa pasta della poesia erotica di Hitler, si appresta a trattare anche la natura come una strega per dominarla ciecamente come una donna umiliata, pronto a imporle la legge del profitto anche a disprezzo della vita umana. Un disprezzo non molto diverso da quello dei nazisti per gli ebrei e altri reietti.  L’alienazione è la stessa in tutte le lingue: Gott mit uns, Allah akbar, God on our side, Dio è con noi.

un processo alle streghe di Salem


Nella sua torre d’avorio, di cemento e di petrolio, Trump sta già lavorando per il bene del mondo e dal momento che i burocrati alla Molotov non gli mancano tra banchieri, generali e Ku Klux Klan –, sta affinando, un’ottantina di anni dopo, un patto MolotovRibbentrop con l’attuale dittatore del Cremlino.
Chi sopravvivrà vedrà, ma ci si può cominciare a chiedere: a quando la resistenza umana contro assassini, sfruttatori e fanatici di tutte le risme? A quando la diffusione pacifica e la federazione combattiva di gruppi di affinità per rioccupare la vita e dimostrare che un altro mondo è possibile e NOI ne prendiamo la strada?

Buon anno, Sergio Ghirardi